NOCI (Bari) – La violenza di genere, un fenomeno da sconfiggere solo con il superamento dei pregiudizi e lo sviluppo della cultura. Non è difficile sconfiggere alcuni stereotipi e preconcetti radicati nella mentalità della società che ci circonda, ma per cominciare non è mai tardi ed in questo la Puglia è già un bel passo avanti. Si tratta di quanto emerso lo scorso giovedì 15 settembre durante la tavola rotonda sul tema “Essere Donne. Tra violenze, pregiudizi e diritti negati”organizzata dal Comune di Noci. L’incontro, svoltosi nel chiostro delle clarisse di Noci, ha rappresentato l’occasione per presentare l’ultima fatica letteraria del professore Paolo Ercolani, filosofo, scrittore e docente dell’Università di Urbino Carlo Bo.
Dopo gli onori di casa del primo cittadino ed il conseguente annuncio della data di inaugurazione del centro antiviolenza, è toccato alla giornalista Alessandra Neglia moderare i lavori della tavola rotonda ed accendere un lungo ed interessante dibattito sul tema della violenza di genere. La prima a prendere la parola, la dott. Angela Lacitignola, Coordinatrice centro antiviolenza “Andromeda” – Ambito territoriale di Putignano (di cui fa parte anche Noci, comune che accoglierà il centro in via vico Silvio Pellico – foto a lato): “E’ importante definire la violenza di genere perchè oggi, dopo secoli di silenzio, il fenomeno viene studiato ed ha un nome: la violenza sulle donne quando viene esercita, viene esercita nei confronti delle donne in quanto tali”. “La Puglia oggi è l’unica regione che si muove all’interno di una cornice normativa degna del suo nome e che in confronto a tutta l’Italia prevede un piano operativo di intervento ed uno stanziamento economico. Coerentemente con quanto dicono l’Europa e la sanità infatti, oggi con la legge regionale 29 del 2014, la Regione Puglia definisce la violenza di genere una violazione dei diritti umani e dà così sostegno concreto alle vittime.” “In riferimento ai Centri antiviolenza” ha continuati, “questi vengono concepiti perchè necessari e superano quei pregiudizi relativi ai movimenti femministi degli anni ’80. La violenza di genere influisce su molti aspetti: incide sul sfera sociale di una donna e sui normali rapporti di ogni giorno. Uno degli aspetti negativi che tutt’ora riscontriamo nello studio di questo fenomeno è che non abbiamo dati. Uscire dalla violenza non è una cosa semplice: purtroppo la nostra normalità educativa ci impone stereotipi che vanno necessariamente estirpati. Per eliminare il fenomeno dobbiamo riconoscerlo; per riuscire a combattere la violenza di genere non dobbiamo far passare per “normale” ciò che non lo è. Dobbiamo soprattutto imparare a vivere relazioni libere e paritarie”.
Durante il corso dei lavori, parola anche alla dott.Lorita Tinelli in quanto psicologa ed assessore alle politiche sociali del Comune di Noci: “Subire una violenza di genere significa vivere una serie di sentimenti e disagio di tipo psicologico non indifferenti: senso di colpa, vergogna, etc. E a questi sentimenti il più delle volte si aggiunge anche il pregiudizio sociale che fa sentire inadeguati. Affrontare la violenza significa cambiare la cultura. Da assessore mi auguro che con l’apertura del centro antiviolenza a Noci si possa dare inizio ad un percorso di formazione che parta dalle scuole”.
Dopo la dott. Rossella Traversa, referente centro di documentazione e cultura delle donne e docente presso l’Università degli studi di Bari Aldo Moro, la parola all’ospite d’eccezione della serata, il filosofo, docente e scrittore dell’Università Carlo Bo di Urbino Paolo Ercolani. Nella sua ultima fatica letteraria intitolata “Contro le donne”, presentata nel corso della serata, Ercolani ha cercato di ripercorrere le origini dei pregiudizi nei confronti del “sesso debole”. Un viaggio compiuto in compagni di scrittori e filosofi di tutti i tempi che mai avremmo pensato potessero giungere ad influenzare la mentalità delle generazioni che si sono succedute ma che, con le loro opere, hanno contribuito alla crescita di questo fenomeno. Il dott. Paolo Ercolani tuttavia, nel testo, oltre a fare alcuni esempi riporta anche delle riflessioni e delle proposte di soluzione del problema della violenza di genere: “Viviamo in un paese in cui abbiamo dovuto aspettare che il voto delle donne fosse valido solo dopo la seconda guerra mondiale” ha esordito; “Un paese che ha riconosciuto sanzioni sulle violenze di genere solo nel 1996. Ma nel mio libro ho voluto spiegare perchè la violenza di genere esiste: si tratta di un fenomeno che in realtà è esistito da sempre, o che per lo meno grandi filosofi e oratori hanno inculcato in qualche modo scrivendo e pubblicando il loro pensiero. Pensiamo ad Ippocrate, padre greco della medicina, che raccontando le malattie delle vergini spiegò il fenomeno dell’isteria femminile dovuto alla mancata pratica sessuale, o a Ovidio, che nell’Ars Amatoria, dando consigli agli uomini su come conquistare una donna, affermava che la donna ama essere violentata. E ancora, nel corso dei secoli, possiamo leggere in Bacone cosa la donna è tenuta a fare e ad essere (madre, amante e badante) e non per ultimi il rivoluzionario Rousseau, che sosteneva che il potere politico fosse del popolo….maschile, o il filosofo Nietzsche che così scrisse: Vai dalle donne? Non dimenticare la frusta!”. “Tanti fra religione, filosofi e scrittori hanno contribuito a tramandare i pregiudizi ma io ritengo che, fra i metodi che dobbiamo applicare per superare tutto ciò, ci deve essere il superamento del narcisismo di genere. Siamo esseri umani e persone prima di tutto: solo così possiamo renderci conto di quanto sia stupido avere differenze. A scuola dovremmo proporre l’educazione sessuale ma anche sentimentale”.
Fonte: http://www.noci24.it/cultura/libri/14148-violenza-di-genere-ercolani-superiamo-il-narcisismo-di-genere